Buongiorno avvocato Meo, allora, meglio da soli?

“No niente affatto, anzi, proprio perché riteniamo che il Sindaco di una città debba essere di tutta una città, non pensiamo di dovere stringere patti sotterranei con nessuno, così come le nostre idee, le nostre energie ed i nostri progetti sono a disposizione di chiunque voglia il bene di Crotone, senza riserve preconcetti”.

Lei ha ricevuto 900 e passa voti, non saranno certo stati disprezzati, cosa ha fatto ha staccato il telefono per due settimane o qualche telefonata l’ha ricevuta, del resto , 5 Stelle a parte che hanno un obbligo di non stringere alleanze che gli deriva dallo Statuto, tutte le altre liste civiche a parte la sua, hanno stretto alleanze, magari all’ultimo istante, ma l’hanno fatto.

“Telefonate, si, qualche telefonata l’abbiamo ricevuta, ma non mi pare il caso di parlarne, non esistevano le precondizioni, soprattutto mi pare un malcostume quello di intavolare negoziazioni nelle quali non siano chiare le finalità, rilevo inoltre un dato storico importante, per la prima volta dal 1997 a tutt’oggi, alle elezioni amministrative del Comune di Crotone, delle coalizioni hanno stretto alleanze , senza “apparentarsi” , cioè a dire, il tornaconto dell’alleanza non è stato una maggiore rappresentatività in Consiglio comunale, come la legge consente, in favore dei consiglieri della lista che appunto si apparenta a spese della lista che ha espresso il candidato a Sindaco andato al ballottaggio”.

D’accordo, ma ci dica soltanto chi è stato il primo, il più veloce a contattarla.

“Mah forse Arturo Crugliano Pantisano.
Con tono molto cordiale e foriero di chissà quali sviluppi mi ha invitato a prendere “un bel caffè”.

E lei che cosa ha replicato ?

“Io ho risposto che i caffè, io, li bevo solo ed esclusivamente con i miei amici.
C’è rimasto, poi ha cambiato tono, e mi ha investito di un analoga richiesta d’incontro nella sua qualità di Presidente Provinciale del Pd, si mi pare che tra le sue molteplici cariche ha fatto riferimento a quella”.

E poi?

“Poi… niente, era un approccio disperato, senza speranza, ma in ogni modo, quale candidato della lista “Crotone Libera è ora insieme”, ho mantenuto fede a quanto ci eravamo ripromessi di fare in campagna elettorale, e quindi non abbiamo cercato con nessuno prima del voto di ballottaggio un incontro che poteva essere strumentalizzato, pur rimanendo con le nostre idee ed i nostri principi a disposizione di tutti.
In compenso, mi sono incontrato con i componenti dell’associazione come faccio di solito.
Ecco, se i candidati a Sindaco non ammessi al ballottaggio, all’indomani del primo turno si incontrassero meno con chi vince e di più con chi ti è stato a fianco e magari non è stato premiato dai voto per quanto meritava, le cose andrebbero meglio. In questa città, temo invece che la stragrande maggioranza dei 756 candidati scopriranno a breve di essere stati sedotti, abbandonati e dimenticati, senza nessunissimo rimpianto”.

Lei ha detto rifarebbe tutto, ma cosa c’è stato di sbagliato nella sua campagna elettorale, ha avuto il tempo di fare un’analisi?

“Penso che a parte tutto, una cosa forse mi ha danneggiato, ha presente lo slogan che abbiamo utilizzato? 

Senza padroni?

“Si proprio quello, mi è venuto in mente, forse troppo tardi.
Ecco forse dovevo cambiare lo slogan, e scegliere magari “SOTTO PADRONE ” , mi pare che viviamo in un tempo che premia i padroni e chi fa di tutto per procurarseli.”