Essere intelligenti non è peccato.
Essere lungimiranti non è peccato.
Essere ambiziosi non è peccato.
Essere strateghi non è peccato.
Essere leader politici neanche.
E le strade della politica, negli anni, mutano, e naturalmente.
Seguono il loro corso, a seconda dei periodi storici, delle tendenze, e dei venti, politici, che orientano e regolano azioni e pensieri.
Partiti, movimenti, gruppi, franchi tiratori, voltagabbana, correnti….
Parole, più o meno a sensazione, parolone ad effetto, per raccontare o dipingere ciò che accade, che si muove, che si cela dietro un unico e semplice fattore: la politica.
Dov’è la novita? È sempre esistita e sempre esisterà.
Cosi come gli uomini che di essa ne fanno un’arte, una perfetta rappresentazione del dire, fare e decidere gli eventi, conoscendo già le carte che ha in mano l’avversario, ma aspettando con pazienza la fine della partita.
Questo non si chiama necessariamente barare, significa soltanto essere leader.
Credeteci, non ce ne sono poi cosi tanti in giro.
E di solito, sono sempre quelli più osservati, immaginati,attaccati, vituperati ed invidiati, perché piu forti, perché vincenti.
Può quindi capitare che, se piove o nevica, se fa caldo o fa freddo, se liberi cittadini, o politicanti di ogni specie, ad un certo punto  accorgendosi che non esiste più la destra, cosi come la sinistra, o ne prendono coscientemente atto, oppure puntano bocca e dito, sempre sugli stessi.
Senza considerare che nella vita, ed anche in politica, esiste la via di mezzo.
Ciò che sta in centro, ed al centro di tutto.
Solitamente da quella posizione, le cose si vedono da tutt’altra prospettiva, meglio, e con un certo anticipo.
Cambia il tempo, cambiano i processi, cambiano le ere, cambiano gli uomini, ma non la politica, chi la comprende e la determina.
D’altra parte, c’è un carro che corre sempre nella giusta direzione, e sono gli altri ad affannarsi nel volerci saltare dentro.
E non viceversa.