Parole non ne abbiamo più.

Le abbiamo esaurite, come i nostri sistemi nervosi, messi evidentemente a dura prova, cosi come la nostra pazienza di cittadini.

Quelli buoni e coscienziosi ovviamente.

Non sapendo più dove andare a parare o “sparare”, con spiacevoli parole ed inqualificanti aggettivi, che ormai non bastano più, ci “affidiamo” all’ennesimo, indecoroso “spettacolo”, di palese inciviltà.

Condita dalla superficialità, approssimazione e discutibile “politica”, di un’amministrazione comunale in chiarissima difficoltà, decisionale ed organizzativa.

Cosa e chi dobbiamo aspettare per poter vivere in una città quantomeno “non zozza”?

A noi, cosi come alla maggior parte dei cittadini che pagano la tassa sui rifiuti, di chi sarà il prossimo presidente, e di chi gestirà l’Akrea, semmai, non ce ne può fregare di meno.

Mettetevi una mano sulla coscienza, che di tale squallore ne abbiamo abbastanza.