Una riflessione la nostra, che sboccia naturale come un fiore che vuol crescere, ma che però purtroppo non viene annaffiato.

E lo spunto, apparentemente semplice e “invisibile”, ce lo consegna un pezzetto di carta attaccato sotto il citofono di uno dei tanti condomini della nostra città.

Un messaggio su carta che se non ignorato, si trasforma nell’esatta e chiara fotografia della nostra “povera” Crotone, in quanto ad un elemento essenziale quale è il lavoro, sempre più offuscato miraggio e privilegio per pochi.

E non tutti, per diversi motivi, hanno la forza, il carattere e la fantasia di inventarsi un’occupazione fai da te, come Rocco, che evidentemente spinto dalla necessità e dal bisogno, non aiutato e supportato dalle istituzioni, cioè da chi ci governa, ha provato ad inventarsi un lavoro.

Si presenta, si offre e presta i suoi servizi a coloro i quali ne hanno bisogno e non sanno a chi rivolgersi.

Bella idea, pratica e geniale nella sua semplicità. Un classico esempio della cosiddetta arte di arrangiarsi, che molto spesso ahinoi, si sostituisce a chi il lavoro, che è un sacrosanto diritto, dovrebbe pensarlo, progettarlo e poi offrirlo ai cittadini.

Normale “amministrazione”, quasi sempre.

Ma a Crotone non è cosi.

Lo dicono le statistiche e i numeri, che non tradiscono mai.

Noi ci limitiamo semplicemente a segnalare un dato, una situazione, una triste realtà che non cambia, nonostante tutto e tutti.

Il signor Rocco probabilmente, che di chiacchiere gratuite e monotone promesse pre e post elettorali ne ha piene le tasche, ha deciso di fare da solo.

E forse, è meglio cosi.

I padri di famiglia scappano, e i nostri giovani “invecchiano”…

Svegliatevi!