Riceviamo e pubblichiamo
Appare senz’altro positiva la convocazione del 14 c.m., più volte sollecitata dalle OO.SS. e da Confindustria, del Presidente della Regione Calabria, per discutere le sorti dell’aeroporto S. Anna ed altrettanto apprezzabili le intenzioni, dello stesso Presidente, di voler rilanciare il sistema aeroportuale calabrese. Ci permettiamo, peró, di rilevare che le azioni di sviluppo e di rilancio dello scalo crotonese appaiono ancora, incerte e non sufficientemente determinante. Sembra quasi che il Governatore, che, di fatto, ha messo a disposizione 12 milioni a favore delle compagnie, ora che, finalmente, è sempre più chiaro chi sarà il gestore unico, voglia togliersi la maglia di titolare, come sarebbe legittimo che fosse, e sedersi in panchina, passando dal ruolo di protagonista a quello di interlocutore con il soggetto che, quasi sicuramente, avrà l’arduo compito di armonizzare le attività delle tre infrastrutture calabresi.
Un intervento, quello del presidente Oliverio, ricco di buoni propositi, che abbiamo naturalmente apprezzato, ma altrettanto condizionato da troppe incertezze e da troppi condizionali. Soprattutto quando si è trattato di indicare il percorso dello scalo crotonese e del mantenimento dei relativi livelli occupazionali. Il problema della salvaguardia dei posti di lavoro è fortemente legato al buon funzionamento del Sant’Anna, comune denominatore tra tutti gli interventi, ne può ascriversi come una seppur apprezzabile buona intenzione. Occorre partire da un serio e dettagliato piano industriale sostenibile, se pur regionale, dove siano ben chiari gli investimenti e le idee di sviluppo destinate all’infrastruttura crotonese. E ci sembra altrettanto strano che Sacal, che ambisce alla gestione anche degli aeroporti di Reggio e Crotone, non abbia, neanche minimamente, avvertito l’esigenza di informare la Regione che, nel corso di questi ultimi anni, ha impegnato somme assai consistenti a sostegno delle tre infrastrutture. Ma, come è noto, di detto piano, ove mai esistesse, non se ne conoscono neanche le linee guida.
Ci saremmo aspettati, poi, dalla massiccia presenza dei sindaci del crotonese, una parola di garanzia, di sostegno e di vigilanza affinché gli interessi e le prospettive dello scalo crotonese fossero rappresentati sia nella fase di preparazione, che in quella di una futura e possibile gestione. Ed invece, un silenzio tombale.
Ancora meno rassicuranti gli interventi dei nostri rappresentanti del governo, quali Bianchi e Oliverio, che hanno distribuito, ai lavoratori presenti in sala, le forti preoccupazioni in merito ai ritardi che provocherebbero i ricorsi presentati contro il bando di Enac. Una inutile e disgustosa forma di terrorismo e ricatto morale, vista la possibilità di assegnazione provvisoria consentita dalla legge, così come è accaduto in altre realtà italiane, Rimini per esempio.
Infine, come non condividere il richiamo all’unità e alla convergenza, lanciato dai componenti del tavolo della presidenza, gli stessi che, in fase di chiusura dell’aeroporto di Crotone, oltre ad animare un clima di scontro, hanno aperto discussioni individuali e riservate con Ryanair, unico vettore presente in quel momento sul nostro territorio. Ci auguriamo quindi, che gli stessi, facciano tesoro di tali leggerezze e diventino loro una guida e un esempio di unità e coesione.
Auspichiamo che queste osservazioni, che fanno parte di opinioni condivise e diffuse nella nostra comunità, siano assunte positivamente dalla sensibilità del Presidente Oliverio, sollecitando, per esempio, l’Enac a stringere i tempi sull’assegnazione della gara, a mantenere gli oneri di servizio ed a garantire, sin da subito, un effettivo piano di investimenti a favore del S. Anna, nell’ambito del piano industriale di quella che, certamente, sarà la società assegnataria del bando, garantendo così la riapertura e lo sviluppo dello scalo e quindi, la salvaguardia dei livelli occupazionali.
15 novembre 2016 Fabio Tomaino – UIL Crotone