Non era molto arduo da fare e da dire.
Ma non è successo.
Il “nostro” sottosegretario Dorina Bianchi, a proposito di aeroporto di Crotone, avrebbe dovuto solo farci sapere, al netto di tutte le procedure da espletare, e che tutti conosciamo, quale è la precisa volontà del governo che lei rappresenta.
E invece? Invece nulla. Una “sfinge romana”, pardon, crotonese, come lei stessa si è ricordata di essere…
“Il nostro aeroporto mi interessa da sempre, perché Crotone è la mia città, ma sono però amareggiata, perché non sono riuscita nel mio intento di tenere aperto il S.Anna.
Ma se sei anni fa mi avessero dato retta, a quest’ora i risultati sarebbero stati altri”.
Il tavolo ministeriale di giovedi, al quale parteciperà anche Alitalia, e non certo per lo scalo crotonese, (ricorsi e Tar a parte), sancirà molto probabilmente, “il fallimento” della classe politica che più ci rappresenta: a livello regionale e nazionale.
E con esso, la chiusura dello scalo crotonese.
Si perché se la Dorina è il sottosegretario di “tutti”, e dunque avrebbe a cuore tutti gli aeroporti italiani e calabresi, la Flora invece, fra una arrampicata e l’altra, sugli specchi, “volando” ormai da tempo fra Cosenza e Catanzaro, non ha preso le distanze in Consiglio regionale, allorquando si è discusso e votato dell’aeroporto di Sibari, e ha rimandato, molto comodamente, tutte le responsabilità alla collega Dorina ed al prossimo tavolo romano.
La triste verità purtroppo, è che qui è tutto provvisorio, proprio come l’esercizio al quale tutti vogliono appendersi, per prendere tempo, e per farci credere che ci credono ancora…
(non è una ripetizione casuale).
E intanto Ugo, che sta nel mezzo, predica umilmente e “tempestivamente, coesione e unità d’intenti…
Per il suo aero-Porto, affini e dintorni…forse.