Asp Crotone: Liste d’attesa per il Paradiso…
Qualcuno, tempo fa, in situazioni come questa, amava ironicamente ripeterci che: per pagare e per morire c’è sempre tempo…
Ecco, la massima presa in prestito per il caso legato alle incresciose, molto disagevoli, lunghissime e pericolose liste d’attesa che si devono sopportare per una visita o esame specialistico al San Giovanni di Dio di Crotone, ci sembra più che mai calzante.
Vi proponiamo infatti, una serie di esami, tutti molto importanti, con i tempi di attesa che gli utenti crotonesi sono costretti a subire.
Ammesso che il tempo sia dalla loro parte.
Tutto è ovviamente legato alla patologia di cui si soffre, e alla Divina Provvidenza…
A meno che non si decida di percorrere un’altra strada, la più breve e sempre scorrevole: quella del portafoglio.
Che risolve sempre, tutto e comunque.
Ma non tutti però hanno tale possibilità.
E allora, la stessa struttura e lo stesso personale, per via intramoenia, cioè servizio interno a pagamento, diventa immediatamente disponibile anche nella stessa giornata, o al più tardi il giorno seguente la richiesta dello specifico esame.
Chissà perché…
Si paga la visita o l’esame diagnostico, il medico interessato dovrebbe emettere regolare fattura, e tutto finisce qui.
Cosi è se vi pare…e intanto, questa è la realistica e scabrosa listona d’attesa che vi avevamo promesso:
MAMMOGRAFIA: almeno 1 anno
ECOGRAFIA: 4 mesi
ECG-ECOCUORE: da 8 mesi ad 1 anno
RISONANZA MAGNETICA: non meno di 8 mesi
TAC: non meno di 6 mesi
ELETTROMIOGRAFIA: siamo già al 2018!
Altro che sanità pubblica al servizio del pubblico, se ancora siamo all’anno zero: non esiste infatti una precisa ottimizzazione delle attività e delle prestazioni sanitarie di cui sopra, e occorrerebbe soprattutto un maggiore controllo sulle attività di intromenia…
Cose che purtroppo e ancora non accadono.
E COSE DA SAPERE: Un decreto legislativo del 1998, precisamente il numero 124, detta delle direttive ben precise in materia di liste d’attesa.
La prestazione viene richiesta e quella in cui la stessa è erogata.
Ciò posto, il medesimo articolo 3 prevede, peraltro, la possibilità per l’assistito di chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, nel caso in cui l’attesa si prolunghi oltre il predetto limite massimo.
Per ovviare a tale “dovere”, molte ASL stanno ricorrendo ad un illegittimo escamotage: quello di bloccare le liste d’attesa, non accettando le prenotazioni dei cittadini che vengono poste nella condizione di “attesa di entrare nella lista di attesa”.