Riflessione dura, scarna, realistica e purtroppo piena di verità: prima di bonificare i siti crotonesi inquinati dai veleni tossici, molto probabilmente, bisognerebbe intervenire sugli uomini.
Non tutti ovviamente, ma quelli che determinano nel bene e nel male, le sorti di questo sfruttato e maltrattato territorio.
Ecco, la bonifica, dovrebbe iniziare proprio da qui.
Tutto il resto, corredato, arricchito o romanzato ad arte, a seconda degli eventi e delle circostanze, sono solo e purtroppo “favole avvelenate”.
Dove c’è sempre un inizio, a proprio uso e consumo, ma, è nei fatti, non c’è mai una fine.
E semmai ce ne sarà una, avrà quasi certamente un finale già scritto.
“E vissero felici e contenti”…
Loro, quelli che ci fanno vedere e credere ciò che più gli conviene.
La situazione attuale: La messa in sicurezza permanente, cioè quella in atto, è una tipologia di bonifica prevista dal Dlgs152/ 2006 allegato III.
La si fa in sito, e prevede che i rifiuti siano tutti trattati per eliminare i rischi esistenti.
C’è poi anche la bonifica, che prevede il trasporto del rifiuto tal quale in discarica, con trasporto fino al sito di conferimento.
Ma al momento, solo una proposta di fattibilità da parte di Syndial, che bisogna comunque approfondire.
E capire, soprattutto, se “piace” a Comune e Provincia, premesso che la validazione del progetto (che ancora deve essere redatto) la fa il Ministero dell’Ambiente.
La sensazione, molto forte, è che desiderino solo la discarica. Chissà perché…
Diversamente invece, ci sarebbero ricadute per tutta la città, e questo non converrebbe a chi vuole che il popolo, suddito, continui ad avere bisogno di lui/loro.
A completezza di esposizione dei fatti, aggiungiamo la proposta in merito della Regione Calabria, già messa a verbale: Discariche zero, pericolo zero per i cittadini di Crotone, lavori eseguiti da aziende crotonesi con assunzione di maestranze crotonesi, e conseguenti ricadute economiche e sociali per la città…
E ora, traete pure le opportune considerazioni…
Punto interrogativo: la Belli, commissario straordinario per la bonifica, ci avrà capito qualcosa?