Basterebbero queste due foto per cercare di spiegare, per quanto possibile, tutto l’enorme disagio sociale, dislivello emotivo e culturale che quotidianamente si vive a Crotone.

Una città per certi versi fantastica, ma pigra, abulica e molto superficiale allo stesso tempo.

Con tutto il rispetto per tutto e per tutti.

Ma come si può, ci chiediamo, perdere letteralmente la testa e la ragione per una partita di calcio, e non ritrovarle invece per una partita ben più dura, perenne e crudele, quella con la nostra salute, perennemente a rischio?

C’è una riconosciuta e attrezzata eccellenza sanitaria che da mesi e mesi, chiede a gran voce di poter lavorare, per Crotone, per i crotonesi, per il sacrosanto ed importantissimo diritto a curarsi, e poterlo fare nella propria città, evitando lunghi e faticosi viaggi della speranza, quando molto spesso infatti, non si ha più neanche quella…

“Tempo e denaro”, come la trasmissione di Raiuno, andata in onda in diretta questa mattina proprio dal Marrelli Hospital? 

No, tempo è salute, in questo caso.

E forse, ne stiamo spendendo e sprecando anche troppo.

A proposito di tempo: non si vuole “rubare” nulla alla sanità pubblica, ci mancherebbe, ma piuttosto, guadagnare tutti ed in fretta, qualcosa che ci hanno maldestramente sottratto, e che non vogliono restituirci, la salute ed il nostro futuro.

P.S. La Juventus passa, tutto il resto, compresa la terribile e dura realtà legata alle numerose patologie tumorali nella nostra città, purtroppo resta.

Non ce ne vogliate, ma a volte certi paragoni, forse apparentemente impopolari, sono necessari, perché possano e ci facciano riflettere. Tutti.