Al San Giovanni di Dio di Crotone le vie del Signore, di entrata, ma anche di “fuga” sono infinite…
Un solo ingresso, parzialmente presidiato, nello specifico quello del pronto soccorso, perché per il resto, facendo un indisturbato giro “turistico” dell’ospedale crotonese, abbiamo contato almeno cinque ingressi franchi, e allo stesso tempo “scappatoie” facili per eventuali dipendenti liberamente intraprendenti.
Accessi stranamente liberi, anche di notte.
Con tutti i rischi che tutto ciò comporta.
Stiamo parlando di un ospedale, di una struttura pubblica, sempre molto frequentata e di conseguenza anche sensibile ad intrusioni sgradite e pericolose.
Di giorno cosi come di notte.
E fa specie rilevare purtroppo, di tale leggerezza e superficialità in quanto a prevenzione e misure di sicurezza generali.
Perché è soprattutto di questo che si sta parlando.
Non aspettiamo sempre ad intervenire, quando il fatto o il fattaccio si è già consumato.
Ma come, si sprecano tanti di quei soldi pubblici, spesso inutilmente, magari per spese di facciata e super compensi, e poi non si pensa a presidiare ed a rendere sicuro l’intero ospedale, e a tutelare in particolare i centinaia di pazienti ricoverati?
Basterebbe qualche sana regola comportamentale, insieme magari a buone serrature e possibilmente, porte chiuse.
P.S. A cosa serve essere molto spesso rigidi ed inflessibili con i parenti che visitano i loro cari all’interno dei reparti, quando al di la della vetrata invece tutto è permesso?