SEGRETERIE TERRITORIALI
AL SINDACO
AGLI ORGANI DI STAMPA
p.c.
Al COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
LORO SEDI
Oggetto: comunicato sindacale
Sono trascorsi otto mesi dalle elezioni amministrative che hanno portato alla guida del Comune di Crotone una nuova classe dirigente, coloro che in campagna elettorale avevano assicurato un sicuro cambio di passo e, soprattutto, un modello organizzativo dell’apparato amministrativo comunale più efficiente ed efficace per meglio rispondere alle mutate e complesse esigenze dei cittadini.
Ad oggi, nostro malgrado, della tanto sbandierata riorganizzazione, inserita anche nel programma elettorale, non vi è traccia alcuna.
Assistiamo piuttosto, e preoccupati, a singoli interventi sui quali abbiamo già avuto modo di dire la nostra, a posteriori per mancanza della dovuta informazione preventiva, sulla natura illegittima degli stessi per cui soni stati già avviate le procedure, presso gli organi di giustizia competenti, ed attendiamo fiduciosi gli esiti del giudizio.
Altri atti, viceversa, sono stati revocati con Decreto Sindacale n. 4 del 28.02.2017, a distanza di pochi giorni dal provvedimento n. 3 del 17.02.2017, con delle motivazioni evidentemente aleatorie; tra le ragioni di revoca, si legge infatti: ” accertato che le condizioni di emergenza che hanno determinato il detto temporaneo dislocamento, ad oggi, sono venute meno e, pertanto, il personale destinatario del provvedimento sopra citato può rientrare nei propri uffici “.
In realtà il predetto provvedimento, disposto dal Sindaco, che arriva dopo aver dato degli “ignoranti” a noi e a mezzo mondo, revoca un precedente provvedimento palesemente illegittimo e contestato dalle scriventi ma che, a ragione di una incomprensibile presunzione ed autoreferenzialitá, andava motivato adducendo quei motivi la cui inconsistenza non sfugge nemmeno ai meno addetti.
Si continua, ciononostante, in maniera ostinata, ad adottare provvedimenti in assoluta solitudine, in spregio a qualsivoglia norma giuridica di riferimento ed in assenza e spregio delle corrette relazioni con le OO.SS.
Provvedimenti che non lasciano presagire nulla di buono, non vanno certamente nella direzione annunciata del “cambio di passo”, soprattutto non favoriranno l’innovazione, il cambiamento e la costruzione di quel modello meritocratico, non favoriscono la valorizzare di tutte quelle risorse umane meritevoli che da anni attendevano fiduciose, per cui diventa un miraggio intravedere un futuro positivo che porti verso l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’attività amministrativa del Comune di Crotone, altro che P.A. 4.0 !!!!!!!
In attesa che Ella si decida a fare un passo in avanti per ripristinare le corrette regole di partecipazione sindacale, previste da norme e contratti, ci preme segnalarle che, ancora una volta, sta operando scelte approssimate e non suffragate da alcuna norma, le cui conseguenze future potrebbero ripercuotersi sulle tasche del Comune e quindi della collettività tutta.
Ci riferiamo ai numerosi decreti con i quali ad alcuni dipendenti del comparto vengono attribuite funzioni dirigenziali.
Tali decreti, a nostro avviso, si prestano a futuri contenziosi, da parte dei “ nominati”, diretti ad avviare richieste risarcitorie non essendo specificato bene, negli stessi, quale sarà la loro retribuzione, atteso, comunque, che ciò non può nemmeno essere previsto.
E’ appena il caso di evidenziare, infatti, che in giurisprudenza è ormai affermato il principio secondo il quale l’assegnazione, ancorchè temporanea, di personale ad attività e mansioni di rango dirigenziale viola i requisiti prescritti dal Testo Unico del pubblico impiego.
D’altronde, la stessa Corte di Cassazione più volte, in passato, ha confermato che «nell’ambito del pubblico impiego contrattualizzato il conferimento di mansioni dirigenziali ad un funzionario direttivo è illegittimo» (ex plurimis, Cassazione Civile, sezione Lavoro: n. 13597 dell’11 giugno 2009, n. 8529 del 12 aprile 2006, n. 10027 del 27 aprile 2007, eccetera).
Un principio, questo, che viene ribadito e confermato dalla Corte Costituzionale che con la sentenza n. 180/2015 censura la Regione Basilicata che si è vista bloccare potenziali promozioni a dirigente pubblico di dipendenti sprovvisti di tale status.
Posto quanto sopra, sicuri che codesta amministrazione intenda ristabilire le corrette relazioni sindacali previste dalle norme, accordi e contratti in materia, si ribadisce la necessità di ristabilire la legittimità degli atti contestati dalle scriventi.
In riferimento al conferimento di compiti e funzioni dirigenziali, al personale del comparto, si chiede l’immediata revoca dei provvedimenti di assegnazione.
Si chiede al Collegio dei Revisori dei Conti, istituzionalmente preposto, tra gli altri, al controllo di legittimità degli atti, di voler intervenire per ripristinare la legittimità degli atti prodotti in difformità.
In ultimo ci preme avvertire che, in assenza di riscontro in tempi brevissimi, le scriventi attiveranno le procedure previste per questi casi e che si esplicano attraverso la segnalazione e denuncia alla Procura Generale della Corte dei Conti competente per territorio.