E adesso non “invadete” il campo di questa grande impresa, che è, e deve rimanere solo di questa società, di questa squadra e di tutta la città.
La politica no. Questa volta non
c’entra nulla.
Quindi, gioia, grande soddisfazione, quelle si, ma meriti e riflettori niente.
Abbiate consapevolezza, coerenza e buon senso.
Col calcio non ci azzeccate proprio niente, e non è giusto attaccarsi al carro per prendersi in coabitazione, meriti che hanno già un indirizzo e protagonisti chiari e precisi.
Quando ci sarà da esultare ed esaltarsi per qualche impresa per la città e per i crotonesi, lo farete con orgoglio e legittimamente. Perché sarà giusto cosi.
Ma in attesa della svolta epocale, che deve necessariamente passare attraverso la politica, godiamoci tutti e sino in fondo questo grande trionfo sportivo.
Crotone calcistica resta in Serie A.
E ci resta grazie alla straordinaria impresa di una società che non ha mai smesso di crederci, di un grande uomo e allenatore, di una squadra di bravi ragazzi e futuri campioni, e di un pubblico ormai maturo a questi palcoscenici.
E smettiamo di chiamarlo miracolo.
Sarebbe come sminuire questo storico risultato, che non è frutto del caso, né improvvisato e né frutto di concessioni o regali.
Il Crotone è in Serie A per il secondo anno consecutivo perché se lo è ampiamente meritato sul campo, smentendo tutto e tutti, e dimostrando che nella vita, dunque anche nel calcio, tutto è possibile e raggiungibile quando lo si desidera ardentemente e si lavora con grande passione e serietà.
E se volevamo un esempio da imitare e seguire, oggi ce l’abbiamo.
Lasciateli e lasciateci ridere e piangere di gioia per questo trionfo.
Il Crotone e Crotone sono di tutti.
Politica compresa.
Ma mi raccomando, non invadete meriti e gloria che non vi appartengono.
Ad ognuno il suo.