Una foto, quella che ritrae la nostra bella Italia, con tanto di squadre partecipanti al campionato di Serie A che sta per iniziare che, vista e osservata dalla nostra ottica, cioè quella di calabresi e crotonesi, non può che regalarci grande soddisfazione e legittimo orgoglio.

Il F.C. Crotone infatti, è l’unica squadra che rappresenta la Calabria nella massima serie calcistica, e non solo.

La Serie A, geograficamente parlando infatti, termina proprio in Calabria, e a Crotone.

Un dato questo, che non deve essere semplicemente catalogato come normale statistica, ma letto invece in tutta la sua importanza, non solo squisitamente campanilistica, ma anche dall’aspetto legato al forte senso di appartenenza ad una città ed un territorio che, fra diverse e oggettive difficoltà, sociali, strutturali ed occupazionali, vanta a pieno titolo il privilegio di rappresentare il calcio calabrese nel calcio dei grandi, nel calcio che conta, la Serie A.

Che non è cosa di poco conto.

E quello che partirà sabato, potrebbe essere il campionato della conferma, della crescita, della piena consapevolezza di far parte dell’elite del calcio nazionale, e di avere tutte le carte in regola per restarci.

Servirà un’impresa, l’ennesima della storia del Crotone dell’era Vrenna.

Molto probabilmente la più difficile di tutte, ma allo stesso tempo la più affascinante, la più stimolante.

Sotto tutti i punti di vista.

Perché se la scorsa stagione la permanenza in Serie A, è stata definita quasi un miracolo sportivo, o giù di li, quest’anno non basterà un finale di campionato a ritmo Champions, ma tanto carattere, personalità e continuità sin da subito, proprio per evitare di ritrovarsi di nuovo, e a poche giornate dalla fine, di fronte ad una grande montagna da dover scalare.

Ma Davide Nicola è uomo di mondo, tecnico smaliziato e molto preparato, e sa molto bene cosa sarà la Serie A atto secondo per il suo Crotone.

Cosi come la società, esperta e longeva come il suo direttore sportivo Peppe Ursino, e divenuta ormai un apprezzato e virtuoso modello di “piccola” realtà, ma con una grande mentalità.

Un gruppo, quello del presidente Gianni Vrenna e del direttore generale Raffaele Vrenna, molto ben rodato, organizzato e con le idee molto chiare.

Della serie: a Crotone nulla è impossibile, e tutto può succedere.

Del resto, la palla è rotonda ed è rigore quando arbitro fischia, ma quando si parla di risultati sorprendenti o miracoli che dir si voglia, in una realtà difficile e precaria come quella crotonese, o sei attrezzato, preparato e molto ambizioso, oppure non vai da nessuna parte…

Proprio come questo Crotone che, perché no, potrebbe diventare il nuovo Chievo Verona, alla sua decima stagione consecutiva in Serie A.

Perché sognare si può sempre e non costa nulla, l’importante è non esagerare.

E domenica è già Crotone-Milan: si ricomincia…