L’improvvisa impennata di consensi e

 di tessere in favore del segretario provinciale del Pd Gino Murgi, che parteciperà al prossimo Congresso per essere riconfermato, starebbe complicando e non poco il presunto accordo fra l’altra parte dei Democratici e gli Sculco.

Se dovesse essere Murgi a prevalere, i piani pre-candidatura di Flora alle prossime, potrebbero infatti subire un repentino cambiamento di programma, ma anche di rotta.

Non sappiamo ancora se in via Roma sia già pronto un piano di riserva, ma supponiamo invece che se il matrimonio col Pd dovesse saltare, e con una bella fetta di consiglieri di maggioranza attivi, propositivi, e anche molto convinti di poter finalmente dare una svolta alla “vita” dell’amministrazione comunale, i piani e le ambizioni politiche del leader dei Demokratici, sarebbero di colpo ridimensionati.

E molto probabilmente non solo i piani.

La chiave di volta infatti, era il Pd, all’interno del quale Sculco sperava di trovare un segretario “amico” per poter cosi ingressare i suoi Demokratici, e quindi candidare la figlia alle prossime politiche.

Ma Murgi “padrone” del congresso, o dei congressi, significherebbe al momento una sola cosa: No a Sculco nel Pd.

I Demokratici nel Pd avrebbero voluto inoltre dire anche un diverso rimpasto al Comune. 

Si spiegherebbe cosi l’estenuante tira e molla messo in piedi da Sculco, a seguito dell’inaspettato e mal digerito “golpe” dei sei “ribelli” che, piaccia oppure no, ha indebolito molto l’azione politica del leader, sia a livello locale che regionale, soprattutto se intesa in termini di trattativa pro Flora.

Cosa farà adesso? Ancora qualche giorno e sapremo.

I sei dissidenti intanto, si sono auto ordinati il silenzio, che è assordante, significativo, ma anche un chiaro segnale di affidabilità e compattezza, personale e politica.

Linea di condotta ordinata e silenziosa, che pare sia stata dettata ai suoi anche da Enzo Sculco.

Troppo importante e delicato il momento, per dire o commettere cazzate.

E tale situazione di incertezza, di “pericolo” ed empasse politica, potrebbero indurre Enzo Sculco a “rimescolare” le carte in tavola.

E a volte può anche accadere che, pur cambiando strategia ed interlocutori, l’obiettivo poi si raggiunge lo stesso…