Non vorremmo apparire bastian
contrari a tutti i costi, o l’assoluta negazione all’ottimismo, ma soltanto, in casi delicati e piuttosto spinosi come quello della paventata riapertura estiva dell’aeroporto crotonese, abbastanza prudenti e anche obiettivi.
Troppe sinora le illusioni, poi puntualmente divorate da depressive illusioni.
Diciamo pure, e senza molti giri di parole allora, che quella circolata oggi in merito ai prossimi voli per Bergamo e Pisa da parte di Ryanair, non è una notizia.
È solo la conferma di una disponibilità della stessa Ryanair a riprendere i voli su Crotone.
Niente di più.
Perché ora, spetta a chi di dovere creare le condizioni perché questa suggestiva ipotesi possa effettivamente concretizzarsi.
Il problema sta tutto qui.
E di conseguenza ci chiediamo perplessi: si è lavorato per permettere che ciò possa avvenire nei tempi annunciati dalla compagnia aerea?
La competenza è di Sacal, che su questo punto deve ancora fornire delle esaurienti risposte.
Tutti gli adempimenti tecnici organizzativi, e predispositivi per rendere operativo l’aeroporto crotonese infatti, vedi torre di controllo non ancora attiva, spettano a Sacal che si è aggiudicata la gestione trentennale dello scalo Sant’Anna.
È anomalo tra le altre cose, anche la durata della programmazione dei voli, prevista per i soli tre mesi estivi.
Non è infatti una procedura utilizzata da Ryanair, che di solito non programma stagionalmente, ma invece per uno o due anni.
Non basta tutto ciò a sollevare normali e legittimi dubbi?
Non sarebbe meglio ed opportuno quindi, prima di cantare “vittoria”, attendere la firma su di un contratto che ancora non esiste?