La notizia è importantissima e, considerata la delicata e spiacevole situazione venutasi a creare, è assurda e soprattutto molto grave.
Non solo infatti, in queste ultime settimane nulla è ancora cambiato, ma anzi e purtroppo, la situazione è ulteriormente peggiorata. Ci riferiamo al reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Crotone, che dopo 6 anni dalla sua riapertura, dal 27 maggio scorso è di fatto chiusa.
Dopo gli ambulatori infatti, già inaccessibili ai neonati bisognosi di cure, esami e controlli particolari, a causa della perdurante e molto penalizzante carenza di medici e personale sanitario (sono sempre e solo 4 i medici che operano nel reparto di Neonatologia), succede che le partorienti cosiddette pre termine, cioè al di sotto della trentaquattresima settimana di gestazione, non possono più essere ricoverate a Crotone, (se non in casi di estrema necessità), ma sono purtroppo costrette ad andare a partorire a Catanzaro.
Sta già accadendo.
Di riflesso, ed inevitabilmente, anche il reparto di Ginecologia non ricovera più donne al di sotto dell’ottavo mese di gravidanza, ma soltanto i cosiddetti parti fisiologici.
La bomba insomma, sanitaria e sociale è ormai scoppiata, ed in un certo qual modo, considerate le scoraggianti premesse, e lo strano immobilismo dell’amministrazione dell’azienda sanitaria crotonese, c’era da aspettarselo.
Perché succede tutto ciò? E cosa o chi si sta aspettando per intervenire con immediatezza e risolutezza?
Questo è il momento della responsabilità e delle risposte, soprattutto da parte delle istituzioni.