Che poi a pensarci bene, è proprio vero. Non è una polemica, non è un’accusa, né un peccato, ma soltanto un effettivo ed ormai inevitabile dato di fatto, figlio dei nostri tempi. Ci selfiamo ovunque, facciamo tantissime foto, spesso anche inutili, e soprattutto postiamo di tutto.

Un tempo si diceva che i panni sporchi si lavano in famiglia, ebbene, lasciateci passare il paragone, oggi invece non è più così. Tutto o quasi infatti passa dai nostri cellulari ai social, senza filtri e spesso senza remore o tabù. Come se non avessimo più una vita privata, e sentissimo l’irrefrenabile bisogno di far conoscere i cavoli nostri al mondo intero, per poi ricevere non si sa bene quale tipo di gratificazione.

Ma tant’è, ed indietro ormai non si può più tornare. Tutto questo popo di realistica premessa, per raccontarvi un piccolo e molto significativo aneddoto, che ci ha fatto riflettere a tal punto di renderlo pubblico. Sabato sera, durante la processione della Madonna di Capocolonna verso l’ospedale, una anziana signora vicino a noi, stupita ed evidentemente non ancora rassegnata ad usi e costumi contemporanei, distratta e forse anche un po’ infastidita da centinaia di cellulari impegnati ad immortalare la Sacra Effigie della Madonnina, ad un cero punto ci ha detto, “ma se in processione tutti pensano solo a fare a fare foto, chi prega?”. Come darle torto?

Fredde e crude pillole di saggezza popolare. Fine.