Riceviamo e pubblichiamo

Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia di Davide, nella speranza che possa riprendersi al più
presto e tornare alla sua vita.
L’episodio che lo ha coinvolto porta il marchio della ferocia e della violenza inaudita; un gesto intollerabile
ma soprattutto ingiustificabile e non imputabile ad altro se non al cieco impulso di una persona violenta.
Sebbene fiaccolate, manifestazioni e azioni di vicinanza alla famiglia e alle persone coinvolte siano
senz’altro auspicabili nel mostrarsi uniti come città e collettività contro qualsivoglia forma di violenza e
prevaricazione, sarebbe altrettanto importante vederci uniti e impegnati allo stesso modo nel portare
avanti percorsi di sensibilizzazione e prevenzione, nel promuovere con costanza un cambiamento culturale
che abbia origine dalle famiglie per estendersi poi alla società tutta.

Se è vero che esiste un lato oscuro in ogni città, se è vero che esistono quartieri più o meno degradati,
realtà difficili, fette di popolazione abbandonate a sé stesse, è altrettanto vero che ciò che è accaduto a
Davide nulla ha a che vedere con le problematiche socio-culturali della città, né con la presenza più o meno
attiva, più o meno efficace delle istituzioni, ma è imputabile unicamente alla ferocia, alla violenza e alla
spregiudicatezza di un singolo individuo.
Pertanto, sebbene sia doveroso interrogarsi sempre, mettersi in discussione come collettività e pretendere
il massimo da chi ci dirige e governa, sarebbe tuttavia semplicistico e pericoloso attribuire la responsabilità
delle azioni del singolo al malfunzionamento della classe socio-politica.
Una corretta azione sociale non può essere quella di deresponsabilizzare il singolo legittimandolo ad agire
dietro lo scudo del degrado e della crisi sociale bensì quella a volta ad accompagnare il singolo in un
percorso di crescita e maturazione, un’azione rivolta al sostegno, alla correzione e alla sanzione laddove
risulti necessaria.
È giusto dunque chiedersi cosa non funzioni nel tessuto sociale, e perché alcuni individui più di altri
commettano azioni moralmente discutibili, ma ancor più importante è agire nella concretezza della
situazione valutando penalmente e legalmente, oltre che moralmente, l’azione del singolo, senza
demandare a terze parti la responsabilità della singola persona.

Il presidente
Rita Lorenzano