Riceviamo e pubblichiamo


Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio del Comune di Crotone,
del Sindaco e della Giunta del Comune di Crotone,
del Consiglio Comunale di
Crotone
OGGETTO: Baratto amministrativo
Premesso
che il baratto amministrativo è un istituto attualmente disciplinato dal’art. 190 del Codice dei Contratti Pubblici.
Che tale istituto ha trovato un primo riferimento normativo nel D.L. 133/2014, convertito con modificazioni dalla L 11 novembre 2014, n. 164. L’art. 24 di detta legge stabiliva quanto segue: “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.
Che la disciplina è stata poi rivista dal D.Lgs 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) che ha inserito l’istituto nell’alveo del partenariato sociale apportandovi altre sostanziali novità rispetto alla versione precedente. L’art. 190 del suddetto decreto legislativo così dispone:
“Gli enti territoriali possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale. I contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. In relazione alla tipologia degli interventi, gli enti territoriali individuano riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal privato o dalla associazione ovvero comunque utili alla comunità di riferimento in un’ottica di recupero del valore sociale della partecipazione dei cittadini alla stessa.”
Che di particolare rilievo è la deliberazione n. 27/2018 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (ora Ministero della transizione ecologica) che ha chiarito quanto segue: “Tratto distintivo nel baratto amministrativo è infatti l’assenza della finalità lucrativa propria dell’appalto e della concessione, ancorchè sia certamente un contratto a prestazioni corrispettive. Così è perchè lo scopo perseguibile per legge è un altro: il cittadino può ricavarne non già un guadagno in senso proprio, ma solo una riduzione dei propri obblighi tributari in misura corrispondente al valore dell’opera o servizio prestato. Si resta, dunque, al di fuori del campo del profitto in senso proprio”
Che Il baratto amministrativo, istituto dal fine sociale e solidaristico e che assolve ad una precisa funzione economico/sociale, consente al cittadino di poter adempiere ad eventuali debiti nei confronti dell’amministrazione locale attraverso il proprio lavoro offerto a titolo gratuito. Attraverso tale istituto il cittadino in difficoltà può assolvere ai propri doveri di contribuente offrendo all’ente comunale, e pertanto alla comunità territoriale, tutta una serie di servizi: pulizia, manutenzione, abbellimento di strade, di aree verdi, di piazze, interventi di decoro urbano, valorizzazione di aree e immobili inutilizzati.
Che per l’attuale crisi economica, che sta attraversando il nostro territorio, sempre più famiglie sono impossibilitate a far fronte alle quotidiane esigenze di mantenimento. In questo momento così delicato sono sempre di più i cittadini, che, in situazione di enorme difficoltà economica, non riescono a pagare i tributi comunali
RITENUTO dunque
che l’amministrazione comunale dovrebbe andare incontro ai cittadini in situazione di dichiarata difficoltà finanziaria, dando loro la possibilità di saldare i propri debiti comunali attraverso il menzionato istituto, il baratto amministrativo.
CONSIDERATO
che sempre più numerosi sono i comuni che in questi ultimi anni hanno fatto ricorso a tale strumento inteso quale espressione del principio di sussidiarietà orizzontale, richiamato all’art. 118 comma 4 Cost, laddove consente ai cittadini di prendere parte alla gestione di servizi attinenti alla cura e alla valorizzazione del territorio. Tale strumento consente loro di divenire parte attiva nella cura e valorizzazione del territorio attraverso la prestazione di servizi in vista della riduzione o esenzione di tributi. In ogni caso è importante rilevare che, secondo la Corte dei Conti, il baratto amministrativo non può applicarsi ai debiti tributari pregressi ed è ammissibile anche con riferimento a debiti di natura extratributaria.
CONSIDERATO ALTRESI’
il vantaggio che dall’applicazione di tale istituto deriverebbe anche all’ente, che potrebbe così usufruire dell’ attività svolta dal cittadino, in situazione economica precaria, per intervenire su tutta una serie di servizi (quali appunto la manutenzione, la pulizia ecc.) che spesso per carenza di personale o di fondi sono trascurati.
Tutto ciò premesso ritenuto e considerato
Consigliere di “Un’altra Crotone”
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a voler mettere in atto tutte le azioni occorrenti affinchè il comune di Crotone possa dotarsi dello strumento del baratto amministrativo.
Crotone 23/09/2023
Avv. Nicola Corigliano
Dott. Vincenzo Familiari
Consigliere di “Un’altra Crotone”