Crotone, sabato 12 novembre 2022, ore 18.45 circa. Via Vittorio Veneto e Piazza Pitagora desolatamente semideserte. Tristezza assoluta. È sabato sera, e la normalità vorrebbe un centro città vivo, frenetico e frequentato. Niente di tutto questo purtroppo. La nostra e triste realtà dice infatti, strade e negozi vuoti o quasi. Non piove, non fa freddo, e non sarebbe neanche un alibi accettabile, ma la gente non c’è, non passeggia più, non va per negozi, non si incontra, non vive più la sua città. “Pandemia” mentale cronica e costante.
Il cuore pulsante di Crotone non batte più. Si resta chiusi in casa, e si aspetta il sole per catapultarsi automaticamente sul lungomare (e meno male che esiste). Più tardi, molto più tardi, la gente della notte uscirà di casa, per andare a consumare qualche ora nei locali in attesa dell’alba che verrà. Ma questa è un’altra storia. Che fine ha fatto la “febbre” del sabato sera, e dove sono finiti tutti?
P.S. Il fenomeno (negativo) o problema che dir si voglia è prettamente locale, e di natura sociale. È evidente.




Foto di Imran Hossain