Riceviamo e pubblichiamo

DOPO IL DECRETO CUTRO ANCHE LA CALABRIA E IL CROTONESE DEVONO TEMERE IL PEGGIO.
IL NOSTRO TERRITORIO NON PUO’ PAGARE A CARO PREZZO GLI ERRORI DI UNA POLITICA MIGRATORIA SBAGLIATA E INSOSTENIBILE.

Nulla si è fatto dopo la tragedia di Cutro per affrontare la drammatica questione dei migranti .
Appare evidente a tutti che il governo di centro-destra sta sbagliando. Strumentalizzare smaccatamente un problema vero, sfruttando anche la diffusa sottovalutazione nella percezione degli italiani, a soli fini elettorali è grave e pericoloso.
Occorre subito una strategia europea condivisa e sostenibile che vada oltre i proclami televisivi e le passerelle glamour con la Von der Leyen o con il suo contrario Marine Le Pen tra i torrenti di Pontida.

L’Italia, specialmente il Mezzogiorno e la Calabria devono essere aiutate come hanno promesso sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen.
Noi chiediamo che le istituzioni territoriali, le autonomie locali calabresi, ai sensi dell’art. 114 della Costituzione, dunque, i consigli comunali, provinciali e il consiglio regionale si riuniscano per determinarsi sulla questione migratoria, indidicando nuove e più adeguate linee di indirizzo e di gestione delll’emergenza sbarchi e arrivi.
Ciò che bisogna chiedere al Governo Meloni e alla UE è di mettere in atto e avviare seriamente un programma strategico di cooperazione economica e istituzionale che aiuti i paesi di partenza (e di arrivo), mettendoli in condizione di risolvere i loro problemi interni.
Questo programma strategico deve avere la sua direzione e il proprio quartier generale esattamente nel Mezzogiorno d’Italia, anzi, nella Regione Calabria, come Frontex è a Varsavia.
Solo in base a questo Programma Strategico Europeo possono cambiare le politiche di gestione dei migranti giunti sul territorio nazionale, superando in positivo il decreto Cutro, vale a dire dando la più giusta e umana valenza etica, politica, morale e simbolica a uno dei più tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo. E’ questa la via per avviate una nuova e dinamica politica dell’accoglienza, armonizzata con le esigenze socio-economiche dei territori costieri del Meridione, introducendo un Piano Operativo Nazionale che individui rapidamente NUOVE ZONE TERRITORIALI DI SOLIDARIETA’ E PROTEZIONE SPECIALE DEI MIGRANTI.

Dopo la tragedia di Cutro il Governo Meloni è stato inefficace sulla questione migratoria. Una questione che riguarda in primo luogo il sud del Paese e la sua collocazione mediterranea. L’accordo con la Tunisia è stato inutile: il grosso degli arrivi nel 2023 viene proprio da questo paese (passati nel giro di un anno da 12.000 a 60.000).
Questo perchè fare accordi per fermare il flusso di migranti senza chiedere garanzie sui diritti umani e sul come i fondi ottenuti verranno utilizzati vuol dire, in realtà, lavarsene le mani facendo finta di non vedere quanto poi avviene in quella parte del Nord Africa come testimoniato e documentato da tanti osservatori indipendenti.

Vito Barresi Candidato a Sindaco di Crotone Elezioni 2025