Riceviamo e pubblichiamo

DEPOSITO LNG A CROTONE, ECCO LE MIE RAGIONI DEL “NO”. PRESENTATA MOZIONE IN CONSIGLIO.

Appena trascorsi meno di venti giorni dall’ultimo Consiglio comunale, nel quale ho voluto fare una disamina sulla grave situazione ambientale, a Crotone puntualmente arriva la richiesta di valutazione ambientale per realizzare un Deposito costiero di LNG (Liquefied naturale gas), di una lunghezza complessiva pari a 20.000 metri cubi, con relativo terminale di ricezione LNG off-score per la connessione e lo scarico del gas naturale liquefatto dalle navi metaniere.

La città di Crotone è stata individuata dal Governo nazionale per realizzare un impianto per il deposito costiero di LNG (Liquefied naturale gas) di una lunghezza complessiva pari a 20.000 metri cubi, con relativo terminale di ricezione LNG off-score per la connessione e lo scarico del gas naturale liquefatto dalle navi metaniere. L’area interesserebbe l’ex zona industriale “Corap”, il cui progetto, della ditta Ionio Fuel, ha già ottenuto il nulla osta di fattibilità dal Comitato tecnico regionale della Calabria nell’anno 2020 e prevede un sistema di tubazione criogeniche per il trasporto del fluido dalla nave al deposito e dal deposito all’area off-shore per rifornire le navi che supportano questo tipo di carburante.

Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ha comunicato il via libera alla procedibilità dell’istanza di Impatto ambientale (VIA) e le Amministrazioni, gli Enti pubblici coinvolti, hanno la possibilità, entro il prossimo 6 ottobre 2023, di presentare le proprie osservazioni.

La Ionio Fuel, però, non ha reso noto gli accorgimenti che le autorità competenti avrebbero dovuto adottare per assicurare l’incolumità e le condizioni volte a garantire la sicurezza delle persone che prestano servizio nella zona individuata, sia per le cose mobili che per le cose immobili esistenti – accorgimenti necessari a garantire la tutela delle falde acquifere in seguito alle opere di escavo, durante e dopo l’installazione della tubazione di conduzione del gas. Procedure che dovrebbero scongiurare il rischio di un impatto ambientale derivato da un eventuale inquinamento delle acque marine.

Un impianto di grandi dimensioni, al suo funzionamento, non potrebbe mai essere in grado di garantire il rischio zero e/o scongiurare pericolo d’incendi e scoppio. Quali sarebbero le azioni atte a garantire la sicurezza di tutti i cittadini crotonesi e non, e quale sarebbe il piano di evacuazione in caso d’incidente?

Resta comunque inspiegabile il motivo per cui il Governo abbia individuato il territorio crotonese, di fronte al martirio che subisce costantemente il territorio. La realtà è ben nota: tale richiesta, pertanto, non potrà mai essere accoglibile se si considera quanto animatamente è stato dibattuto nel recente Consiglio Comunale del 30 agosto 2023, nel quale proprio il sottoscritto ha esposto una situazione ambientale allarmante. Sarebbe da irresponsabili aggiungere nuovi impianti, che avrebbero un impatto ambientale notevole.

Dagli studi più moderni e accreditati risulta che tale impianto implichi forti inquinamenti ambientali per le immissioni di composti nelle acque marine, ciò determinando la presenza di sostanze incompatibili con l’area marina protetta di Capo Rizzuto e con l’attività di pesca locale, già fortemente compromessa per via di altri invasi esistenti a forte impatto ambientale.

Un deposito di GNL costituirebbe inoltre un totale ostacolo allo sviluppo turistico e alla valorizzazione della nostra storia e dei tanti siti archeologici presenti nella città.

Ritengo che la sicurezza, la salute, il paesaggio e il mare debbano essere tutelati in tutte le sedi opportune, al fine di eliminare il rischio derivato da ogni possibile azione che ne causerebbe degradazione e/o compromissione;
l’area marina crotonese è già occupata da altri impianti per l’estrazione di combustibili;
nel contesto attuale, un territorio particolarmente sfruttato quale il crotonese, non è nella possibilità di accogliere altri impianti di forte impatto ambientale, poiché nel raggio di pochi chilometri sono presenti i seguenti invasi: una centrale Turbogas, un inceneritore, un compattatore RSU e tre centrali a biomasse; un’immensa discarica in località Columbra, contenente milioni di metri cubi di rifiuti, un parco eolico immenso (il più grande d’Europa, fra l’altro con richiesta pendente di installazione a largo), pozzi e trivelle dell’ENI. Inoltre, in un importante quartiere della città è situata la discarica di Farina e nell’ex zona industriale detta “passeggiata degli innamorati” rifiuti tossici provenienti dalle vecchie fabbriche. Senza considerare il CIC tossico sparso sotto strade e palazzi;
la realizzazione di un deposito costiero di LNG non è coerente con gli strumenti di pianificazione vigenti, con i vincoli che gravano sul territorio, con il contesto paesaggistico e le strategie di sviluppo turistico, storico e culturale già adottate dalle politiche amministrative e che non è sostenibile dal punto di vista soci.

Nella giornata del 22 settembre 2023 ho presentato una mozione al presidente del Consiglio, al fine di conoscere la volontà dei rappresentanti del popolo per l’ennesimo investimento che comprometterebbe ancora una volta l’ambiente del nostro territorio.

Iginio Pingitore

Consigliere Comunale