​”Commissione Pari Opportunità, ma il senso qual’ è?

Donne scelte da uomini, Commissione senza poteri decisionali ma solo di suggerimento, a chi?”.

Riflessioni e dubbi molto chiari, puntuali e sintomo di un malessere diffuso anche fra le donne di “maggioranza”,  quelli esternati da Maria Lucia Cosentino, a proposito di scelte apparentemente “paritarie”, e, come leggerete, comuni anche ad alcune donne Demokratiche.

“Le donne possono sedersi ai tavoli di comando anche senza Commissione – precisa la Cosentino –  e piuttosto che di TRONISTE, abbiamo bisogno di donne impegnate in ruoli rilevanti nel mondo sociale, economico e culturale, per garantire effettivamente le pari opportunità”.

Ortensia Lucente: “Abbiamo scoperto altri sette pianeti forse abitabili, e ancora parliamo di pari opportunità….

Forse è il caso di sederci alla pari e confrontarci su temi seri e scottanti, invece di fregiarci di titoli purtroppo inutili. 

In tempi passati ho già fatto parte di più Commissioni e a malincuore devo dire che tutto il lavoro è stato inutile, perché passa solo ciò che già è deciso, e queste nomine servono solo a tenerci buone”.

Anna Maria Oppido: “Io rappresento una categoria molto importante come quella dei Geometri di Crotone in qualità di presidente. 

Bene, questo risultato l’ho ottenuto con regolare elezioni di 270 iscritti di cui il 90 per cento sono uomini. 

Questo è il vero riscatto delle donne, cioè 


rappresentare una categoria senza interferenze da parte della politica.

Io sono la Presidente dei miei geometri perché loro mi hanno votata. Se vogliamo parlare di pari opportunità sarebbe giusto inserire nella parità di genere del sistema elettorale l’obbligo della doppia preferenza.

Provate a leggere i risultati  delle ultime elezioni comunali di Crotone che ci ha permesso di mettere la doppia preferenza in maniera facoltativa, e pensate se invece era obbligatorio metterne due.

Avremmo avuto un Consiglio costituito a maggioranza di donne, e questo fa paura”.