A cosa servono le belle parole, buoni e apprezzabili propositi, accenni di buonismo e falsa bontà, eccessiva presenza e improvviso interesse, quando il malato sta per morire?

A nulla. Quasi sempre.

Si accompagna la consapevole agonia, tanto per non farsi assalire da pesanti e scomodi scrupoli di coscienza, dopo di che, a funerale consumato, tutti a casa. 

E chi si è visto si è visto.

Cittadini e territorio restano purtroppo “vedovi”, chi invece del territorio e dei cittadini “se ne fotte”, continua a percorrere la sua strada. 

Imperterrito, freddo, calcolatore.

E continua a volare, sempre più in alto, sempre più su…

Tanto, passato un pretesto da cavalcare e da far “proprio”, per vezzi e vizi politici, se ne trova immediatamente un’altro.

Bonifica? Sanità? Strade? Ferrovia?

Hai voglia, con tutti i grandi e gravi problemi che stritolano la nostra città, e che purtroppo, non casualmente, sono sempre gli stessi.

Come si farebbe sennò a creare obbedienza, ossequioso rispetto e sudditanza, se la città ed i cittadini non soffrissero e patissero “la fame”?

Bisogna continuare a chinare la testa, a  chiedere l”elemosina, a prostrarsi per un favore, per un posto di lavoro, per un piatto di pasta, per una bolletta, o per il fitto da pagare.

A questo punto siamo arrivati, e a questo ci siamo ridotti. Ci hanno ridotto.

E “l’Airport story”, che ha già scritto la parola fine, altro non è che la fedele fotografia di quanto appena scritto.

Ma non ci siamo resi conto che non ne parlano quasi più?

Altre le scadenze, altre le priorità, altri e diversi gli interessi…

Ora, vorranno convincerci che un SI è per la vita…Ma non è affatto cosi.

Ma c’è ancora tempo, e ci ritorneremo.

P.S. C’era in programma una convenzione fra Regione Calabria e Syndial oggi pomeriggio a Catanzaro. Rinviata.

Domani intanto a Crotone, per argomentare sul SI, insieme a Flora Sculco e pezzi di Pd regionale, arriva il ministro all’Ambiente.

Ma tu guarda certe volte il caso…